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martedì 26 febbraio 2013

Clutch mania

Tipo che mi è appena arrivata la clutch di Alexander Mcqueen. Rosa, con la sua magnifica apertura tirapugni.
Tipo che sono contentissima.
Perchè le clutch sono fantastiche, così unicamente femminili, si perchè solo noi donne riusciamo ad avere capacità di sintesi così perfetta.
Siamo multitasking, sappiamo ridurre tutto al minimalismo più selvaggio ed essere al contempo così splendidamente frivole.
Diciamocelo infatti, le clutch SONO frivole, non c'è niente di più frivolo, perchè sono così profondamente inutili, e belle.
Io le porterei di mattina, per sdrammatizzare il montgomery color fuliggine (esiste???) o il piumino di Burberry. Ma dovrei essere in grado di eliminare non solo il superfluo ma anche il necessario.

Giorno o notte ecco comunque qualche semplice regola per un sano rapporto d'amore con la vostra clutch:

1) mai portarla nei giorni del ciclo, se non è abbastanza grande non c'è (ahimè) posto per assorbenti

2) niente monetine, tintinnano e rotolano ogni-dove. Solo banconote o meglio carte di credito

3) la patente, quella sempre e comunque

4) il trucco deve essere perfetto prima di uscire, con voi solo il rossetto

5) non abbiate paura di esagerare e stonare. Le clutch servono a questo

Ora siamo pronte per convivere per sempre con queste "cosine", ed è amore, per sempre.

 ALEXANDER MCQUEEN
EMILIO PUCCI


LULU GUINNESS




ZARA, bellissima, low cost

lunedì 25 febbraio 2013

Ispirazioni di oggi

Stamattina, o meglio ieri sera ho capito che per me Gerard Butler cale quanto un Ryan Gosling, ma mai quanto un Bradley Cooper, perchè si sa la classe non è acqua.
Ho capito anche che un semplice vestitino nero se ben fatto può renderti più sexy di un Just Cavalli, vedi Jennifer Aniston e le sue gambe da urlo nel "Cacciatore di ex".
Ho realizzato che ho una voglia matta di andare a Londra, sì a vedere il mio amato David Bowie nella mostra al Victoria and Albert Museum aperta dal 23 Marzo al 28 Luglio e dal titolo "David Bowie is". Ci incontriamo lì?
Ho aggiunto alla mia chilometrica wish-list la giacca di Ganja Chanel, perchè è ironica e dissacrante. E Cara Delevigne la porta d'inconto.
A proposito di chilometri voglio anche la bellissima borsa Pretty Green per i weekend, foderata in pasley all'interno. Non vi stupite se la marca ha solo una linea maschile, sono vestiti bellissimi, tipo che se avessi un ragazzo gli comprerei cose solo da loro. eccovi il link se siete interessate Pretty Green
Perchè Liam Gallagher ci sa fare, non solo con la musica ma a quanto pare anche con la moda.




















domenica 24 febbraio 2013

Stasera

Stasera ho voglia di:

1) un live dei Pink Floyd, perchè David Gilmour è David Gilmour, per sempre
2) la tee Geek di Topshop che non sarà nuova collezione, ma è pur sempre ironica e chissà magari ci farà conquistare il creatore di Tumblr David Karp.
2) tè (di nuovo), quello inimitabile di Harrods da accompagnare con i biscotti allo zenzero dell'Ikea, che io lì ci vado solo per comprare i suddetti biscotti. E non spaventatevi per il nome, pepparkakor. Ve lo giuro!
3) Il cofanetto completo di Gossip Girl, con tutte le puntate, soprattutto la prima e l'ultima, le mie preferite. Per poter rimirare il bellissimo vestito da sposa di Serena, e anche quello di Blair.

Stasera ho voglia di sentirmi una principessa insomma, in felpona della scuola che si strafoga di biscotti ma pur sempre una principessa, anche un pò rock.








Nuove Kate Moss, anti-Kate Moss

Da un paio di anni a questa parte siamo invase da una schiera di modelle, it-girl e solitamente entrambe le cose che sono lanciate come "nuove Kate Moss."
Ma chi cerchiamo di prendere in giro? Questa è la domanda.
Due anni fa toccava ad Alice Dellal, fotografata, paparazzata, in copertina, nuova Kate, Kate-del-futuro ecc.
Dov'è adesso? E non rispondete sul catalogo Chanel, che Kate Moss di servizi per Chanel ne ha fatto più di uno!
Adesso è il turno di Cara Delevigne, ragazza in effetti simpatica, da 5 mesi circa a questa parte nuova Kate.
Il punto è che di Kate c'è n'è una, perchè è arrivata al successo gradualmente, all'inizio neanche lavorava molto, Mario Testino l'ha consolata perchè ad una sfilata l'avevano fatta uscire solo due volte. non era famosa prima di essere famosa, non era una nuova nessuno, non era un' anti nessuno.
Kate ha costruito il suo stile, la sua unicità, anno per anno, giorno per giorno, l'abbiamo amata/odiata per quello che è non per quello che non è o perchè è il nuovo di ...... .
Per questo la ameremo/odieremo anche quando avrà 80 anni.
Tutte queste nuove modelle sono lanciate per sostituire qualcosa di insoltituibile, perchè nessuno sarà mai immenso come la piccola Kate.











We love you!

domenica 3 febbraio 2013

The Sound of Silence Simon & Garfunkel


Cause this is the sweetest song ever. True magic, a lullaby, like the arms of the one we want to fall in. Like the kiss that our mum used to give us at night, like the way our grandparents look at us.

domenica 20 gennaio 2013

Chi è per noi Kurt Cobain?

Chi è per noi Kurt Cobain?
Cosa significa?
Sono nata nello stesso anno in cui è morto Kurt Cobain, e non dico questo per dimostrarvi che sono la sua reincarnazione, perchè non lo sono e nessuno lo sarà mai.
Mi sono ritrovata a pensare che cosa rappresenta per noi Kurt Cobain, per noi, la generazione che lo ha conosciuto morto, che i dischi, quando li ha comprati, erano usciti già da più di 10 anni, che di acqua ne era passata sotto i ponti, musicalmente parlando.
Per loro, la generazione prima della nostra, Kurt era un portavoce nel bene e nel male. Era la generazione X. Noi siamo la generazione Y o 2.0 o come vi pare, ma insomma siamo diversi, potremmo essere loro figli.
Eppure sia io che molti miei conoscenti amiamo i Nirvana, avevamo e a volte tuttora abbiamo una sorte di idolatrizzazione nei loro confronti. Perchè? Forse perchè è morto, chissà.
La cosa certa è che non ci possiamo identificare neanche volendo con canzoni quali "Pennyroyal Tea", che per chi non lo sapesse (ma a questo punto perchè state leggendo il post?) parla di un'erba chiamata pennyroyal tea appunto, che si diceva avesse la proprietà di far abortire in caso di gravidanza indesiderata. Ebbene, noi generazione Y non crediamo più a queste cose, conosciamo bene tutte le proprietà di cerotti, preservativi pasticche ed anticoncezionali in generale. Ed anche tutta la disperazione che Kurt esprimeva nelle sue canzoni, quel nichilismo che non dava vie di scampo se non la morte sono difficilmente comprensibili. Fanno parte di quegli anni, i 90, che a quanto pare, almeno dalla produzione artistica, erano caratterizzati da una cupa depressione.
Noi società consumistica che balliamo Gangnam Style non riusciamo a comprendere tutto ciò e forse siamo ancora più schiavi di una profonda vaquità. Kurt Cobain è diventato un marchio, fa figo.
Justin Bieber ha detto di voler essere il Kurt Cobain della nostra generazione per la miseria! Ed anche Miley Cyrus ha fatto del suo meglio ed ha cantato una cover di "Smells like Teen Spirit".
Vedete che allora Kurt purtroppo non ha più alcun significato? Fa figo e basta, perchè era famoso ed è morto, perchè cantava la disperazione e si drogava ed è morto, perchè era giovane e bello ed aveva tutto quello che si volesse dalla vita, ma non voleva la vita.
Kurt Cobain è una semplice chimera ormai, e questo frutto della mia riflessione mi strazia il cuore, perchè anche io lo adoravo e lo adoro tutt'ora. Rappresentava qualcosa che non c'è più: l'autenticità, la voglia di mettersi a nudo nei propri testi come nella vita. Forse è questo quello che ci manca, essere genuini, meno poser e più veri.
Meno Courtney Love e più Kurt Cobain, come disse Nick Kent.

mercoledì 16 gennaio 2013

David Bowie: Where are we now?

La nuova canzone di David Bowie è uscita 8 giorni fa, e quindi finito l'eccitamento dalla novità è ora di parlarne.
Sì perchè chi come me ha letto la notizia prima di sentire la canzone (e io l'ho fatto su NME perchè sono davvero ganza, mica una di quelle ragazzine che indie non sanno neanche che significa) credo che non vedessero l'ora del ritorno di David.
Ebbene sì mi aspettavo un ritorno in grande stile da parte di colui che disse che avrebbe abbandonato la musica perchè non aveva più niente da dire.
Ebbene sì ero molto emozionata e piena di aspettative.
Ebbene sì, come si sarà già capito sono piuttosto delusa.
Perchè per me David Bowie è e sarà sempre Ziggy Stardust o Il duca Bianco, è ancora lì in un angolino del mio cervello a canticchiare "There's a starman waiting in the sky.." o a dirmi che sì posso essere un'eroina anch'io solo per un giorno.
Invece in "Where are we now?" si parla di Berlino e di quanto fosse "cool" prima della caduta del muro e quando ci viveva lui. (E aprendo una parentesi a furia di dire quanto è cool Berlino diventerà un posto noiosissimo e molto mainstream- per dirla come farebbe un hipster).
Ma il vero problema della canzone non è il testo, ma l'arrangiamente, non sembra passato molto da quando è uscito Black Tie White Noise, la canzone sembra parte di quell'album del lontano 93, quasi un continuum di "Don't Let me down and down". E questo sappiatelo non è un complimento. Già allora sembrava che Bowie avesse prosciugato la sua vena artistica e adesso l'unica cosa che mi chiedo è perchè un'altra canzone che non dice nulla di nuovo, che ripropone le stesse melodie di 20 anni fa?
Per carità, la canzone è sempre molto meglio del 90% dei nuovi singoli del momento, ma io David Bowie, da nostalgica cresciuta nella desolazione musicale degli anni 2000, lo preferisco ricordare con "Rebel Rebel".
E non ti preoccupare David, non ti dimenticheremo perchè non incidi più dischi, hai già scritto il tuo pezzo di storia del rock e noi ti ameremo sempre per questo!